17.08.2023 19:30

A STREETCAR NAMED DESIRE

A Streetcar Named Desire è un'opera drammatica che la factografia letteraria classificò come un classico quasi al momento della sua creazione, rendendo così probabilmente la sua attualità in quel momento un riconoscimento assoluto e aperto anche oggi e qui.

Tennessee Williams è uno scrittore che ha vinto il Premio Pulitzer per questa commedia nel 1948, la prima di tre. Il successo in teatro fu eccezionale sotto la regia di Elia Kazan, e qualche anno dopo lo stesso regista realizzò un film cult basato su quell'opera.

Mentre guida il nostro Tram, Williams parla a voce alta degli argomenti che lo turbavano, delle debolezze che erano parte integrante della sua esistenza: labilità mentale, omosessualità, alcolismo. Ed è proprio questa tenacia, ereditata da Cechov, che ha permesso all'individuo, se selezionato e descritto dalla penna del maestro, di diventare luogo comune e nostro problema comune. Pertanto, basandosi sulla rivelazione dello stato dell'anima umana, del dramma intimo dei suoi eroi, del loro tumulto emotivo, rendilo rilevante per ogni tempo, compreso il nostro.

In questo Tram vengono problematizzate anche oggi alcune questioni molto importanti, questioni che riguardano la posizione della donna nella società moderna. Williams, se fosse il nostro attuale, non solo un contemporaneo letterario oggi, sarebbe un noto e riconosciuto sostenitore dell'emancipazione delle donne. Vale a dire, molto chiaramente e inequivocabilmente a metà del secolo scorso con questo testo, ha aperto la questione: può una donna sopravvivere nel mondo del materialismo estremo, nelle circostanze quasi isteriche che macinano le nostre vite. Blanche dice: "La crudeltà deliberata non può essere perdonata". E il nostro mondo, purtroppo, è diventato ancora più crudele.

Ma a parte il coraggio di parlare del proibito, a parte la capacità di farci riconoscere i problemi dei personaggi che disinteressatamente li condividono con noi, parla del momento in cui un tempo passa per sempre e scompare, e un altro, nuovo, arriva. All'epoca della rivoluzione, Williams scrisse della scomparsa di una classe (Blanche) e della creazione di una nuova (Stanley), di coloro che riescono a trasferirsi e sopravvivere (Stella), dell'instaurazione di un nuovo ordine di valori .

Oggi, siamo anche molto consapevoli dei tempi di cambiamento che, come la storia sempre sapientemente cura, ci ha colto impreparati e in queste circostanze caotiche, il nostro orario si trasforma in panico e disordine. Lo scontro tra vecchio e nuovo può essere letto prima di tutto come uno scontro tra due visioni del mondo.

Finché non avremo il diritto di credere che l'illusione possa essere parte integrante della vita, che ci sia ancora spazio per l'amore in questo mondo che rinuncia, svergogna le emozioni. Le nostre illusioni sono infrante, il bisogno di "fuggire da una realtà in cui non ci sentiamo a nostro agio" è vanificato.

E come dice lo scrittore: "La gente se la cava più facilmente se gli togli i soldi, che le illusioni".

Željka Udovičić Pleština

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